PERSONAGGI MITICI

Ahasvero "errante immortale"

Ahasvero l'immortale, realtà o fantasia?

Ahasvero o Ebreo errante. Questa è la mitica storia di Ahasvero, un ebreo condannato all'immortalità fino al giudizio di Gesù per la sua infamia, era un comune abitante di Gerusalemme il quale scacciò Gesù intento ad appoggiarsi sul muro della sua abitazione per stanchezza, in quel momento il nazzareno stava portando la croce verso il Calvario, il nazareno per questo egoistico ed infame gesto di Ahasvero lo condannò alla vita eterna, vita eterna di attesa fino al ritorno di Gesù sulla terra, per una possibile salvezza della sua anima.

Ci viene da pensare che l'eternità non sia una condanna ma un beneficio, in questo caso però è una condanna per Ahasvero, costretto nell'attesa della nuova avvenuta del messia sperando di ottenere da lui il perdono, quindi sperare nella salvezza della sua anima.

Sembra che in tempi attuali sia stato visto in varie parti del mondo, egli si presenta malconcio, barba lunga, scalzo e avvolto dall'angoscia, per Ahasvero i beni materiali sono da secoli inutili, sembra perfino che conosca molteplici lingue e antichi dialetti persi nel tempo, un uomo che percorre gli "oceani del tempo" tra culture e civiltà nascenti e decadenti, egli fece e fa innumerevoli viaggi per il mondo (cammina per il mondo senza sosta), può far visita in ogni dove, tranne che ritornare a Gerusalemme per ciò che fece.

Storia probabilmente di origine medioevale, di fantasia o realtà? Se fosse realtà Ahasvero ancora oggi si aggira tra noi, dato che il messia non è ancora tornato. 


Sansone "la forza prodigiosa"

Sansone è un personaggio storico biblico, descritto nel Libro dei Giudici ai capitoli 13; 14; 15; 16. Sansone è un'uomo dalla forza prodigiosa donata da Dio, il destino di sansone è la liberazione degli Israeliti sotto i Filistei anche al costo della vita.

La fine di Sansone: Sansone si innamorò di una donna di nome Dalila,  fino a fidarsi nel svelare a lei il segreto della sua forza ossia i capelli, Dalila svela il punto debole di Sansone ai Filistei per denaro, la notte Dalila fece addormentare Sansone sulle sue ginocchia e i Filistei gli tagliarono tutte le trecce di capelli, il giorno dopo Sansone si rese conto di non avere più forza e di essere stato tradito dalla donna che amava, i Filistei lo presero in ostaggio e gli cavarono gli occhi, lo portarono a Gaza, lo legarono con catene a girare la macina di una prigione. Mentre i capelli cominciarono a ricrescergli, i Filistei fecero festa al loro dio Dagon, alla festa fecero esibire Sansone come trofeo della loro vittoria, un fanciullo in quell'occasione era li presente, Sansone colse l'occasione dell'ingenuità del ragazzo per la sua vendetta, facendosi dire dove si trovavano le colonne portanti della casa, fingendo la stanchezza Sansone si appoggiò a una delle colonne e invocò il Signore, infine si mise tra le due colonne e gridò: "Morte a Sansone e a tutti i Filistei" e con tutta la forza esercitata tra le due colonne la casa crollò, morirono tutti lui compreso sotto le macerie.

Realtà o finzione? La figura di Sansone per i veri cristiani praticanti è una realtà storica, da non mettere in dubbio.


Re Artù "il Re dell'onore e del coraggio"

 Statua che rappresenta Re Artù, a Hofkirche e disegnata da Albrecht Dürer e fusa da Peter Vischer nel 1520 circa.
Statua che rappresenta Re Artù, a Hofkirche e disegnata da Albrecht Dürer e fusa da Peter Vischer nel 1520 circa.

Re Artù in bretone Roue Arzhur, Re della Gran Bretagna, ipoteticamente difese la sua terra dai Sassoni. In avvenimenti storici, per la difesa dai Sassoni può coincidere tra il V secolo fino al VI.

Da precisare che tuttora non si hanno fonti certe sulla veridicità storica di Artù, ciò che si dispone sono racconti romanzati, leggende di un cavaliere Re e ipotetici riferimenti storici, nonostante ciò gli storici si suddividono in due scuole di pensiero, chi crede che sia solo frutto di fantasia e chi crede che sia realtà divenuta ne secoli mito.

Re Artù è stato partecipe in diversi dibatti e ipotesi storiche di chi era realmente, da precisare che le fonti medioevali rappresentano Artù in vesti e usanze erroneamente della loro epoca. Artù è probabilmente un eroe storico che risale al V secolo dopo il declino dell'Impero Romano, quindi non era britannico ma bensì romano? Oppure metà britannico e romano? L'identità di Artù è incerta ma sicuramente ha fonti romane, l'unica via di fuga possibile per Artù e i suoi seguaci era in Britannia, Camelot in realtà era il Vallo di Adriano un imponente fortificazione in pietra, fatta costruire dall'imperatore romano Adriano nella prima metà del II secolo come confine dai temuti Pitti, quindi probabilmente il Vallo di Adriano era la fortezza provvisoria di Artù. La grandezza e maestosità del Vallo di Adriano, contribuì nel mito di Camelot in racconti tramandati per voce e successivamente scritti, non accaso Artù è collocato in avvenimenti storici per aver difeso la Britannia dai Sassoni, proprio tra il V secolo fino al VI secolo. 

  • L'immagine che vediamo della statua in tenuta da guerra in alto, è un'interpretazione medioevale non corretta di Re Artù, oltretutto esagerata, la statua che rappresenta Re Artù è a Hofkirche e disegnata da Albrecht Dürer e fusa da Peter Vischer nel 1520 circa. Probabilmente Re Artù e il suo esercito indossavano uniformi e armature che si avvicinavano più allo stile "romano", se è realmente esistito. Sotto un'immagine probabilmente più veritiera, del vestiario di Re Artù e i suoi cavalieri della tavola rotonda, rappresentazione presa in riferimento a due film, che si avvicinano alla probabile verità di Artù.
  1. https://it.wikipedia.org/wiki/L%27ultima_legione_(film)
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/King_Arthur_(film)

Ginevra "la Regina consorte di Re Artù" 

Ginevra personaggio storico o di fantasia?

Nei racconti e romanzi Ginevra era la moglie di Re Artù, quindi Regina di Camelot , si narra del suo amore con Lancillotto quindi tradimento nei confronti di Re Artù, Lancillotto tra l'alto cavaliere della corte di Camelot preferito da Re Artù.

La storia di Ginevra sembra sia apparsa per la prima volta nell'opera di Chrétien de Troyes "Lancillotto o il cavaliere della carretta", appare successivamente in molte altre opere a partire dai primi del XIII secolo fino ad arrivare al romanzo di Thomas Malory "La morte di Artù". I fan di Re Artù pensano tuttora che la rovina del regno di Camelot è attribuito al tradimento di Ginevra con Lancillotto.

Mentre per Re Artù ci sono possibili riscontri storici, per Ginevra e Lancillotto solo opere letterarie senza alcun riferimento storico, quindi sicuramente personaggi di fantasia.

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